libri  Gli ultimi Calafati di Viareggio  [1]

Gli ultimi Calafati di Viareggio

Pezzini Editore, Viareggio, 2011

Copertina CalafatiA Viareggio la parola "calafato" ha un fascino particolare, ci riporta a immagini di vecchi velieri (tartane, brigantini golette, barcobestia), a famosi costruttori, come il Natino o coraggiosi capitani, cantati nelle pagine di Mario Tobino. Il ricordo va a Nieri e Paolini, prime vittime viareggine del fascismo. Ma pensare che ancora oggi potessero esistere dei calafati mi era difficile immaginarlo. Eppure in un angolo della darsena vi è un piccolo capannone verde, nel quale si mantengono vive alcune delle vecchie tecniche dei calafati. È il cantiere Del Carlo, una famiglia che da diversi anni costruisce prestigiose barche di legno e ristruttura vecchi pescherecci.
Era da molto tempo che volevo dedicare un lavoro fotografico a Viareggio e in particolare che fosse legato alla sua tradizione e memoria marinaresca. La scoperta quasi casuale di questo cantiere è stata affascinate, mi sono trovato in un luogo dove vecchi arnesi (il maglio, la marmotta, la stoppa, il raschino) si univano a nuovi, ma dove i gesti, i ritmi del lavoro sembravano quelli di un tempo.
Il fuoco, l’acqua dove veniva immersa la tavola di legno, mi sembravano simbolicamente elementi ancestrali dai quali nascevano vecchie barche. Anche alcuni suoni, quel battere dei magli, quello sfregare la stoppa sulle ginocchia, sembravano provenire da epoche passate. Man mano che il mio lavoro procedeva mi rendevo conto che poi non era così diverso da altre mie ricerche fotografiche, anche in questa occasione stavo fotografando tracce di una realtà lontana, cercavo di tener viva una memoria che anche nella nostra città sembra essere sempre più corta, e dove troppo spesso l’unico tempo rimasto sembra essere un povero e superficiale presente.

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